di Alessandra Savino
La natura di un festival è insita nella parola stessa che lo definisce, nella sua etimologia, e, ancor più, nella radice. Una festa che invade le strade della città con musica, teatro, danza, arte a trecentosessanta gradi. Perché l’arte è sempre motivo per far festa. Lo sanno bene Nicola Vero e Monica Varrese, storici direttori artistici del “Rigenera SmART City” che ieri ha inaugurato la sua quinta edizione strizzando l’occhio ad un programma adatto ad ogni palato. La tre giorni all’insegna della valorizzazione delle periferie di un piccolo paese della provincia di Bari, Palo del Colle, ha aperto il sipario su un palcoscenico diffuso.
Percorrendo il lungo Viale della Resistenza su cui si affaccia l’ingresso principale del Laboratorio Urbano Rigenera, quartier generale del festival, si costeggia l’edificio che in questi anni è stato oggetto di una straordinaria rigenerazione urbana, fino ad arrivare alla zona concerti. E’ qui che, dinnanzi ad un pubblico numeroso e partecipe già dalla prima serata, si sono alternate comicità e buona musica. Il ‘tormentone del braccio’ di Massimo Bagnato, è approdato dagli schermi televisivi tra la folla del Rigenera SmART City catapultandola in un divertente viaggio fra ‘improbabili’ versioni di Vasco Rossi e Renato Zero.
Ad alzare la mano alle sue inconfondibili domande sono stati spettatori di ogni età che, dopo essersi aggirati fra trampolieri, danzatrici aeree e street band al ritmo di tamburo, hanno raggiunto la zona più calda del festival. Un palcoscenico acceso dalle note del disco d’esordio “A coffee with Nietzsche” di Matteo Palermo. L’energico cantautore ha giocato in casa, proponendo i suoi brani fra concittadini e non in apertura al primo degli attesissimi concerti.
Un’ overture ad ingresso libero che ha visto, in seconda serata, protagonista il Pop d’autore de La Municipàl con a capo Carmine e Isabella Tundo, fratelli nell’arte e nella vita. Il loro sound ha condotto il pubblico alla scoperta di ‘bellissimi difetti’, citando il titolo di uno dei loro brani di successo. Quel neo sulla bocca che un po’ spaventa, le ciglia lunghe come canne di bambù, la cicatrice sul collo, smagliature come trincee e la voglia sulla schiena che sembra un’isola deserta. Cantandoli, i difetti, diventano poesia, soprattutto se a far da eco a La Municipàl c’era il pubblico di Rigenera SmART City. Un pubblico già pronto ad intonare, questa sera, i successi della cantantessa per eccellenza.