BIOGRAFIA
Inizia la sua carriera artistica con il ballo, fin da bambina adorava ballare e da grande voleva diventare una ballerina della scala di Milano. Ma, avendo una famiglia numerosa e il papà un umile operaio, non ha mai potuto frequentare scuole di danza. Crescendo Eleonora non si è persa d’animo, ha iniziato a lavorare e da sola si è pagata le scuole di ballo. Dopo un umile gavetta inizia a insegnare nel 2002 in diverse scuole. Certo non era come stare sulle punte alla scala di Milano, ma poteva ballare e questo la rendeva felice. Un bel giorno, nel 2007, i suoi amici le regalarono un biglietto per una commedia “Romeo e Giulietta”. Eleonora era già stata a teatro per i saggi che organizzava con le scuole di ballo, ma non aveva mai visto una commedia teatrale. Rimase folgorata da quel quadro vivente, da quel cinema dal vivo, da quella storia che raccontavano di persona con i loro corpi, le voci, le mimiche facciali. Dal quel momento qualcosa era cambiato, si era perdutamente innamorata del teatro, della commedia teatrale, della comicità e del dramma. Cosi dopo neanche un mese Eleonora iniziò a frequentare laboratori teatrali, corsi formativi, dizione ecc. E nel 2008 si lancia con il suo primo spettacolo di varietà, unendo il ballo alla recitazione e alla poesia. Dal quel momento in poi non si è più fermata!
La compagnia – “Eleonora Volpe e i suoi artisti”
La compagnia che oggi prende il nome di “Eleonora Volpe e i suoi Artisti” trae le sue origini proprio da colei che a tutt'oggi la guida: Eleonora Volpe. Nel 2008 il suo amore per il ballo e lo spettacolo in generale, la portò ad una intuizione geniale: portare in scena uno spettacolo di varietà ispirato agli scritti di Madre Teresa di Calcutta: “La vita è”. Fu in questa occasione che per la prima volta si trovò a dirigere un gruppo che ancora era in embrione. Nel 2010, ispirandosi a Rudyard Kipling, si ripresenta con la formula del varietà, intitolato “Se”. Dopo queste due esperienze con testi non originali, Eleonora si cimenta nella scrittura del soggetto del suo terzo varietà, “Quello che le donne vogliono”, nel 2011. Da questo momento in poi, porterà sul palco solo testi originali. Assieme all'associazione, da lei fondata, “Time for Smile”, nel 2012 si presenta con ben due commedie, “I miracoli delle donne” e “L'abito da sposa”. La sua produzione prosegue nel 2013 con una nuova commedia, “Donne e buoi dei quartieri tuoi”. Sempre nel 2013 sperimenta una nuova formula, il recital, misto di monologhi, dialoghi e musica, portando in scena “Le parole che non ascolto più”. Formula che ripeterà nel 2014 con “Grandi contenitori”, in cui i bambini sono i protagonisti. Nel 2015/16 si torna a ridere con la commedia “Le tre cozze di Eva”. Il 2017 è la volta di piangere e ridere per la commedia “Due sorelle e un diamante”. Il 2018 è l'anno della svolta e la compagnia, sempre sotto il nome dell'associazione “Time for Smile” comincia a prendere la sua forma definitiva. Va in scena “L'amore ai tempi della ciquera”. A ribadire la prolificità di quest'anno, il gruppo si presenta ancora in scena, e con l'ennesimo soggetto originale della consolidata regista Eleonora Volpe, con la commedia “50 sfumature di fagioli”, un titolo che è tutto un programma! Tra apparenze e dura realtà il 2019 segna l'uscita di una nuova opera della regista barese, la commedia “Chi mi può giudicare”. Il 2020 segna un periodo di grande sofferenza anche per il mondo artistico, ma, finalmente nel 2021, si può tornare in scena, riaprono i teatri e la compagnia, nella sua forma attuale, riporta in scena un vecchio successo rimaneggiato dalla stessa Volpe, “L'amore ai tempi della ciquera”.
OPERE
“Grandi contenitori”
Quattro le tematiche affrontate in sette Quadri: caduta degli ideali, società malata, ritmo folle del progresso, rapporto educativo. Il mondo degli adulti è in contrasto con quello dei giovani. La causa principale dei conflitti è la crisi della famiglia all’interno della quale è negato, per mancanza di tempo, per stanchezza di rapporti, per i contrasti, per la tensione nervosa che rendono difficile la comprensione, la sopportazione, il dialogo reciproco, quell’affetto e quel calore di cui i componenti hanno un gran bisogno. “GRANDI CONTENITORI” nasce per la metà da fatti realmente accaduti dove l’autrice, Eleonora Volpe, osserva un ambiente proletario e ne assorbe le debolezze e le sofferenze umane, che porta prepotentemente in scena regalando cosi grandi emozioni. Una delle citazioni dell’autrice che riguarda i bambini i nostri GRANDI CONTENUITORI: “I bambini, dentro, hanno un grande universo da regalare! Lasciatevi travolgere da questo universo e quando vi chiedono cinque minuti di attenzioni, anche quando andate di corsa per andare al lavoro, fermatevi! Ascoltateli, perché dietro ogni singola parola che vogliono dirvi, c’è un pezzo della loro piccola vita che vogliono regalarvi. Loro sono dei Grandi contenitori. Possono metterci dentro di tutto!
“L’amore ai tempi della ciquera”
Ci troviamo nell’anno 2021, a Bari, in casa di Sofia e Mariolino e di là tutto ha inizio…. Mariolino e Sofia sono sposati da quasi 20 anni, si sono conosciuti da bambini, sono cresciuti insieme e con il tempo si sono innamorati. Lui è un umile operaio, tifoso sfegatato della Bari. I pochi giorni liberi li passa allo stadio con gli amici e per questo non dedica abbastanza tempo alla moglie, in poche parole: la trascura. Sofia è una casalinga sola e annoiata, soffre tanto la mancanza di attenzioni da parte di suo marito. Non si sente più amata da lui nè desiderata, perché il marito non la tocca ormai da molti anni. I due coniugi vivono in un quartiere di Bari e sullo stesso pianerottolo vive Virginia, una loro amica d’infanzia zitella e molto gelosa di Sofia, perché è sempre stata la più bella del quartiere e soprattutto ha sposato Mariolino, il ragazzo di cui Virginia è sempre stata perdutamente innamorata. E questo purtroppo ha scatenato in Virginia un odio profondo nei confronti di Sofia. E intanto tra la gelosia di Virginia e la noia di Sofia, una mattina un uomo, Fiorenzo, busserà alla sua porta che stravolgerà completamente la vita di Sofia e porterà squilibrio fra i 3. Fiorenzo, è (almeno cosi dice di essere) un mentore, o meglio dire un santone, uno che regala sorrisi e felicità a tutti coloro che ne hanno bisogno, con un rito che si ottiene grazie alla ciquera. Nella sua impresa si serve di due seguaci, BiancoSol e Omino nero, due marionette nelle sue mani che lo assecondano in tutti i suoi desideri e nelle sue “buone” opere. I tre intrusi approfittano della fragilità emotiva di Sofia, le regalano una prospettiva di vita migliore e iniziano a frequentare assiduamente la sua casa, di nascosto a Mariolino, che non accetta estranei in casa loro. Sofia risponde benissimo a questa nuova iniziativa nella sua vita e inizia a sorridere di nuovo finalmente! Si sente da capo bella, importante e desiderata! Manon sa ancora che in realtà Fiorenzo non è quello che dice di essere, e che in lui si nasconde un grande segreto che lo perseguita ormai da 20 anni. Non sa che Virginia approfitterà della situazione per vendicarsi di lei e che inaspettatamente Mariolino si sarebbe…Siete curiosi? Bè il resto lo scoprirete solo dal vivo! Ma vi siete mai chiesti soprattutto in questo periodo di pandemia quante persone si sono sentite come Sofia, cioè sole? Che cos’è la solitudine? Dove ci può portare? E soprattutto cosa siamo disposti a fare per non essere più soli? Bè cari amici, questa storia può essere solo uno dei tanti esempi. Si affrontano con cosciente “leggerezza” temi quali: la famiglia, l’amore, l’amicizia, il bullismo, l’emarginazione e la discriminazione sociale e il tutto affrontato con satira e comicità.