BIOGRAFIA


Filippo Parisi (1993) è nato a Bari dove ha studiato e attualmente lavora. Nel 2017 si laurea in Filologia moderna all’Università degli Studi “Aldo Moro”, discutendo una tesi su narrativa e metanarrativa nella novellistica di Massimo Bontempelli; successivamente frequenta un master in gestione delle risorse umane. Appassionato di romanzi e racconti che parlano di libri scomparsi, biblioteche dimenticate, autori fittizi e personaggi in rivolta, nel tempo libero si dedica alla correzione di bozze; affianca, inoltre, alla scrittura creativa l’attività di orientatore e scouter presso gli uffici comunali e i centri per l’impiego della sua città natale. Delle cose che furono. Nove incontri sospesi (WIP, Bari 2018) è il suo primo libro di racconti.

OPERE


Delle cose che furono. Nove incontri sospesi , WIP edizioni (Bari, 2018) Racconti (pp. 192)

Sinossi

Nove racconti: nove modi per raccontare una storia. Quella di una voce che si cerca al di là del letterario. Il travagliato viaggio di un narratore che si scopre invischiato nella cortina di parole, mistificazioni, deformazioni indotte dall’abitudine di raccontarsi la vita senza mai afferrarla. Oltre le vicende, oltre i personaggi, c’è la sua stessa esperienza: quella manipolata, trascritta, dimenticata; quella stereotipata, disattesa, disarticolata. L’esperienza che si fa parola scritta, e forse solo quella; fino allo scacco, la svolta. Ed è l’autore, allora, a risvegliarsi, decidendo di dover riprendersi la scena. La vita rifà capolino tra le righe, con i suoi non detti, i compromessi, il gioco della memoria che rischia di mettere tra parentesi, ancora, l’esistenza vera, tangibile.