BIOGRAFIA
Direttore Artistico – Maria Elena Germinario
Maria Elena Germinario, dottoressa in Lettere Moderne, attrice, regista, educatore teatrale, dirige l’Associazione culturale Marluna Teatro dal 2007. Dopo essersi formata con esperti come Marcello Prayer, Paolo Panaro, Francesco Carofiglio (presso la scuola teatrale dell’Università di Bari C.U.T.A.M.C.), con Marco Sgrosso, Elena Bucci, Massimo Verdastro, Danio Manfredini, con la compagnia del Living Theatre, è stata ammessa al Progetto di formazione professionale per attori “Lear- tre visioni per un Re Lear” (organizzato da Fondazione Pontedera Teatro, con Elisa Cuppini, Massimiliano Civica, Piotr Boroswky, Stefano Geraci). Nel corso di questi anni non sono mancate le numerose esperienze professionali come attrice in diversi spettacoli teatrali, facendo anche la meravigliosa esperienza di mimo per l’opera lirica di Don Giovanni per Fondazione Petruzzelli. Nel frattempo si è impegnata anche come esperto teatrale in numerosi progetti PON nelle scuole della Provincia e in corsi di recitazione, dizione e lettura espressiva nella propria associazione. Ha realizzato numerosi spettacoli per adulti, per le scuole e per i bambini e, Insieme a Vincenzo Covelli, responsabile della Libreria dei giovani lettori Miranfù, ha dato vita dal 2009 alla rassegna di teatro per bambini, ragazzi e le loro famiglie RACCONTANDO SOTTO LE STELLE e alla rassegna I MULINI AL VENTO.
La compagnia – Marluna Teatro
L’associazione Culturale Marluna Teatro è una realtà nata a Trani nel 2007 e si occupa di produzioni teatrali, di formazione, di organizzazione e promozione di eventi culturali. È un gruppo di lavoro nato dalla sinergia dell’esperienza artistica di Maria Elena Germinario e della professionalità tecnico-teatrale di Gianluigi Carbonara e si avvale di diversi collaboratori per la scrittura drammaturgica, per i laboratori, per la realizzazione scenografica e video. Ha realizzato numerosi spettacoli teatrali, per adulti, per bambini e ragazzi, patrocinati dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dall’Istituto nazionale di Dramma Antico di Siracusa, dall’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia e realizzati in occasione di festival importanti come il Festival dei Castel dei Mondi e il Roma Fringe Festival. Organizza, insieme al responsabile della Libreria per giovani lettori Miranfù, Vincenzo Covelli, la rassegna teatrale per bambini e ragazzi “Raccontando Sotto Le Stelle”, per ben dodici edizioni (2009-2020). Ha dato vita, insieme all’Associazione Sestante, vincitrice del finanziamento di PRINCIPI ATTIVI della Regione Puglia, al progetto “A Cielo Aperto: Arte E Formazione”, una mostra itinerante e interattiva sulle arti della recitazione, dell’arte applicata, della cartapesta, del teatro-danza, della scenografia, dell’illuminotecnica e della musica.
OPERE
“Effe. Luna. Frammenti Di Frida”
di Maria Elena Germinario
Lo spettacolo nasce dall’esigenza di raccontare un viaggio, quello che, dalle carte private di Frida, parte, riprende e mette in luce i ricordi più intimi e nascosti, lontani dall’immagine che la famosa pittrice messicana voleva dare di sé agli altri e al suo pubblico: l’amica immaginaria, i genitori, l’amore per Diego Rivera, il suo rapporto con la pittura, l’incidente che ha cambiato la sua esistenza, i viaggi all’estero e il suo voler ritornare in Messico, per affondare le sue radici, i suoi piedi, e rendere concreta la sua esistenza. Frida riconosce la bellezza della sua terra e si aggrappa ai suoi valori, come a quelli del comunismo, mentre il suo corpo fragile va a pezzi. È uno spettacolo/tentativo di ricomporre, in un unico mosaico, i ‘frammenti della sua vita’ meno conosciuti, come lei stessa li ricordava nel diario o nelle lettere ad amici, amanti o familiari, dove alla parola costantemente si alternano musica e colore. È un lavoro che porta a scoprire e rivelare la profonda forza con cui Frida ha sopportato tanta sofferenza, sempre a testa alta e ‘schiena dritta’.
“ALDA” - Nell’intimità dei misteri del mondo
di Teodora Mastrototaro
Alda è uno spettacolo che mette in scena le passioni, i tormenti, le inquietudini, i ricordi, le pulsioni e i rimpianti di Alda Merini partendo dall’irrimediabilmente precario. La precarietà qui è una vera e propria strategia che, col metodo della poesia e lo strumento della parola, focalizza l’attenzione su diversi cambi di stato della poetessa: da un’Alda gassosa e astratta a una fortemente materica e sensuale. Così, il ritiro di un premio diviene pretesto per una serie di frammenti in cui incontriamo la famiglia di Alda, uditori impazienti di ascoltare il suo componimento, la sua ossessione per il fumo, la bambina prodigio negli ambienti letterari del tempo. Tutto ruota intorno al rapporto di Alda con la poesia che è per lei ossessione e salvezza, la sua visione del reale, il suo modo di stare al mondo. Come un prisma la poetessa dei Navigli mostra le sue sfaccettature che, durante il racconto, si dissolvono proprio come il fumo delle sue amate sigarette dietro la cui coltre il mondo le appare più bello.
“Delirio Registico”
In un teatro abbandonato un attore si ritrova sdraiato per terra. Una voce fuori campo dà il benvenuto al pubblico chiedendogli un piccolo sforzo: assistere al tentativo di poter non rappresentare, ma creare qualcosa in scena. Anche questa volta, però, si riconosce che ogni parola può essere fuori posto. La compagnia, nell'ennesima replica, è ormai imbrigliata dal linguaggio che cerca di rianimare il teatro ma si giunge, ancora una volta, alla consapevolezza che il teatro dice sempre, anche quando e dove non ci sono le parole. Un concerto poetico - teatrale che parte dalla nuova scrittura dell’autrice Teodora Mastrototaro. La poesia racconta una storia. La voce del cantautore Savino Lasorsa che ha musicato i testi, gli arrangiamenti del pianista Gaetano Pistillo, la regia e l’interpretazione dell’attrice Maria Elena Germinario, il gioco di luci Gianluigi Carbonara sono gli elementi che permettono al verso poetico di diventare teatro, di essere ascoltato, osservato, vissuto. DELIRIO REGISTICO nasce dall’esigenza di raccontare la crisi dell’artista che vuole creare una nuova storia e nuovi personaggi da rappresentare, di denunciare le difficoltà attuali di ‘fare teatro’. Il teatro è stato distrutto da qualcosa di più grande (da cosa?) e soltanto dalle sue ceneri può rinascere.