BIOGRAFIA
Direttore Artistico - Gianluigi Belsito
Regista, autore e attore professionista, Gianluigi Belsito è laureato in Economia, specializzato in Marketing Culturale e Organizzazione di Eventi. In quasi trent’anni di carriera nel campo del Teatro, è stato per sette anni il Direttore Artistico del Parco Letterario Ettore Fieramosca di Barletta, indirizzandosi maggiormente verso manifestazioni e cortei di carattere storico. In qualità di esperto di Turismo Culturale, ha ottenuto svariati incarichi di consulenza presso aziende del settore, associazioni ed Enti Territoriali in Puglia e fuori regione, come la Comunità Ebraica di Trani e Napoli, il Patto Territoriale Nordbarese-Ofantino, la Confartigianato Regionale, l’Agenzia Puglia Imperiale, il Touring Club Italiano, la società Nova Apulia con sede a Roma. Partner del Planetario di Bari, ha creato un format di successo per originali iniziative di teatro-scienza. Intensa anche la sua attività di Formatore e Docente, sempre nello stesso settore. Dall’atto della sua costituzione, è Direttore Artistico della compagnia Teatro del Viaggio. Recentemente è stato insignito del Premio Professionalità conferitogli dal Rotary International e ha anche avuto il piacere di vedersi dedicato un capitolo di una tesi di laurea, discussa all’Università di Milano Bicocca, dal titolo “La teatralizzazione: una risorsa per il turismo emozionale”. E proprio in ciò è racchiuso il senso del suo lavoro.
La compagnia - Il Teatro del Viaggio
Nata per offrire al pubblico una alternativa che va oltre il teatro come semplice spazio fisico, la nostra compagnia è da anni orientata verso iniziative artistiche che trovano la loro naturale collocazione in luoghi carichi di fascino e suggestione. Così il teatro diventa il valore aggiunto degli spazi: Castelli, Musei, Boschi, siti storici e archeologici, il Planetario di Bari (di cui siamo partner), ospitano spettacoli idealmente legati alla location visitata, secondo la logica del teatro itinerante.
OPERE
“Hotel Dorian Gray”
Ispirato al celebre romanzo di Oscar Wilde, con un massiccio inserimento di canzoni della musica leggera italiana e del pop internazionale, in particolar modo la musica inglese degli anni 80, il nostro Hotel Dorian Gray viene definito come Teatro-Concerto per volerne trasmettere chiaramente il suo stile: una trascinante esibizione musicale che segue il filo logico di un testo teatrale con la sua trama oscura e peccaminosa. Il personaggio è una vera e propria icona della decadenza, colui che è dannato a una eterna e sinistra giovinezza mentre il quadro che lo ritrae invecchia visibilmente al posto suo, assorbendo tutta la meschinità della sua anima venduta al male. A interpretare lo spettacolo, due artisti complementari, un attore che canta, ed un cantante che recita, su un palcoscenico che si sviluppa in lunghezza a tagliare in due il pubblico. Ideato per luoghi all’aperto come anche per spazi teatrali non convenzionali, questo spettacolo si pone l’intento di spiazzare gli spettatori, dividendoli idealmente sin dall’inizio sulla morale del tutto. Perché non è detto che la bellezza salverà il mondo.
“Il Piccolo Dittatore”
Teatro per la Shoah. Una festa in maschera, una botta in testa e il signor Adolfo finisce col credere di essere Hitler per davvero. Il fantoccio di un dittatore con una grande paura del “diverso”. Riuscirà la sua fidata governante ebrea a farlo rinsavire? Lo spettacolo - il cui titolo vuole essere un omaggio al Grande Dittatore di Chaplin - fa un po’ il verso al cabaret e rimanda alle comiche di una volta. Gli argomenti sono trattati in maniera grottesca, con situazioni e un linguaggio che divertono i piccoli studenti pur nella tragicità degli avvenimenti. Una scheda didattica inviata preventivamente permette di preparare al meglio il giovane pubblico.
“La S/Cena del Gusto”
E la cena si fa spettacolo. Una cena messa in scena. Il gusto del convivio e i sapori di un tempo. Quelli della tradizione, della terra, di una memoria che ritorna come racconto. I commensali-spettatori sono invitati a una rappresentazione speciale. Uno spettacolo dove gli attori sono i piatti della tradizione culinaria. Quella che si perde nel passato e ritorna oggi, valorizzata da una affabulazione teatrale. Il maître introduce le portate narrandole sino alla loro essenza, mentre uno dei tavoli apparecchiati vede gli altri attori immedesimati in una conversazione dall’aroma teatrale che interagisce con il resto dell’atmosfera.
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